Digital trust, come si costruisce la fiducia nelle macchine connesse
La fiducia nel mondo digitale – la digital trust -, come si costruisce? Nel futuro prossimo dovremo interagire con milioni, miliardi di macchine connesse: abbiamo imparato a fidarci delle persone, inventeremo un modo per fidarci delle macchine? Non ancora, ma realtà innovative come InfoCert e AWS stanno lavorando per renderlo possibile.
Queste le sfide di cui si è discusso al quarto e ultimo appuntamento di «Wine for Thought – Un calice per assaporare il futuro», l’evento organizzato da Crclex e Blum in collaborazione con IBM, Infocert e Sanmarco Informatica, l’evento che ieri 25 novembre ha messo insieme imprenditori, professionisti del settore e grandi player internazionali alla Massimago Wine Tower.
«Quali sono gli strumenti che ci danno fiducia? – si chiede Igor Marcolongo di InfoCert – Nel tempo abbiamo imparato a conoscere i soggetti con cui sto transando, in anni di mercato ci siamo accorti che non è la norma di per se che crea la fiducia, la digital trust: servono schemi di governance chiari, capire cosa sta succedendo, e collegarle a ciò che è successo nel passato.La prossima sfida è riuscire a regolamentare l’Internet of Things e l’industria 4.0: stiamo provando a lavorare a portare al digitale le logiche di fiducia “naturale”, passando da human to human a machine to machine».
«La fiducia nel mondo digitale è già una sfida complessa per gli umani – sottolinea Fabrizio Leoni di InfoCert -, ma ancora più complessa per le cose, gli oggetti, le macchine che troviamo nei nostri impianti industriali: milioni, miliardi di oggetti connessi a internet. La loro comunicazione è da una parte un’opportunità clamorosa, dall’altra un rischio. Alcuni settori sono stati più interessati a sapere come creare trust, altri vedranno un’esplosione di oggetti connessi, dovremo imparare a fidarci dei cloud che ci stanno dietro, e delle persone che ci lavorano. E una sfida che comincia adesso, e sicuramente sarà tra i temi della sicurezza mondiale dei prossimi anni».
L’intervento di Dario Regazzoni di AWS – Amazon Web Services, la piattaforma di cloud computing dell’omonima azienda – si è concentrato sull’importanza dei servizi cloud, su come riescono a garantire la sicurezza dei dati – come una banca fa per il denaro -. Regazzoni ha parlato anche di come nel futuro si cercherà di implementare le regulations, prima per il cliente e poi per estenderle a tutto il mondo.
Wine for Thought tornerà dopo le vacanze di natale, per altri appuntamenti con grandi aziende internazionali, sempre sui temi del digitale, dell’innovazione e del futuro.